terziario/artigianale/direzionale/industriale
terziario/artigianale/direzionale/industriale
Tipologia: nuovi uffici operativi e direzionali
Cronologia: 2016
Luogo: Lodi
Committente: Fondazione Comunitaria di Lodi
Progetto: arch. Elisabetta Puviani, arch. Nicola Bottoni
Direzione Lavori: arch. Elisabetta Puviani, arch. Nicola Bottoni
Costituita il nell’agosto 2002 come ente non lucrativo di utilità sociale (Onlus), la «Fondazione Comunitaria di Lodi» persegue l’obiettivo di migliorare la qualità di vita della comunità lodigiana e rafforzare i legami di solidarietà tra realtà pubbliche e private, attraverso donazioni per soli scopi di utilità sociale. La Fondazione è – sia nella gestione del proprio patrimonio, che nelle scelte di erogazione – un’organizzazione completamente indipendente ed autonoma. Essa costituisce un ponte ideale tra soggetti finanziatori e tutte le realtà no-profit della provincia lodigiana (persone fisiche o giuridiche, enti pubblici o privati, professionisti, Istituti di Credito e alla Comunità nella sua globalità).
In questa ottica LENDstudio si è offerto di donare il progetto di sistemazione interna e arredo della nuova sede della Fondazione, collocata all’interno di “Palazzo Barni”, storica residenza nobiliare del centro urbano di Lodi.
I nuovi uffici sono composti da: una sala operativa, una sala riunioni, un archivio e dall’ufficio del presidente della Fondazione. Il progetto si è confrontato con il contesto storico del palazzo, proponendo in tal senso un intervento misurato e rispettoso delle pre-esistenze e dei vincoli (impossibilità di creare nuove tracce nei muri o a pavimento). Di contro i nuovi spazi direzionali necessitavano di un cablaggio completo. Nella sala operativa tutta la rete tecnologica è stata inserita in una pedana rialzata e alcune pareti sono state rivestite da boiserie per poter alimentare punti luce e prese elettriche.
Le postazioni di lavoro sono costituite da esili telai metallici che definiscono zone autonomamente concepite ma allo stesso tempo non interrompono la continuità percettiva delle sale antiche. Ugualmente cassettiere e ripiani sono concepiti come elementi sospesi e “galleggianti” nello spazio, in modo da acuire la leggerezza dell’intervento. L’illuminazione integrata negli elementi lineari dei telai ribadiscono – anche in assenza di luce naturale – la concezione volumetrica e diafana delle singole postazioni, conferendo a tutta composizione un piacevole quanto sorprendente effetto astratto e neo-plastico. Tutti gli elementi sono stati disegnati e realizzati su misura.
I materiali utilizzati sono pochi e si ricorrono in ogni ambiente, consentendo di dare unità e coerenza a tutti gli ambienti: legno di noce per le pedane, le boiserie i e ripiani; Fenix e metallo bianco per le strutture delle scrivanie e delle madie; policarbonato e cristallo per le sedie e il piano della sala riunioni.
Una pellicola a tema vegetale è stata appositamente realizzata per rivestire i grandi armadi archivio, che in questo modo diventano veri e propri fondali cromo-terapici. Il colore è uno strumento efficace sia per la permanenza nei luoghi di lavoro dando maggior confort attraverso il miglioramento del benessere psicofisico, sia per l’immagine degli spazi nel loro complesso. Nello specifico il colore verde favorisce la riflessione e la calma, senza incidere negativamente sulle prestazioni mentali, risultando particolarmente adatto per l’ambiente dedicato all’organizzazione di incontri, riunioni, laboratori e seminari, attività che si svolgono abitualmente in Fondazione.