
fotografia’900/ZAVANELLAposter
Titolo del Poster
Renzo Zavanella. Architetture Silenziose
Autore
Davide Allegri
Ph.D – Politecnico di Milano
Parole Chiave
recupero storiografico, Novecento, architettura lombarda, razionalismo, archivi del ’900
I fatti storici non possono essere meramente oggettivi, dal momento che divengono fatti storici grazie al significato che lo storico attribuisce a loro. L’obbiettività storica […] non può essere un’obbiettività fattuale, ma soltanto relazionale, riferita cioè alla relazione dei fatti ed interpretazioni, e tra passato presente e futuro […]. Il concetto di verità assoluta non si addice alla storia – e neppure, temo, alla scienza.[1]
- H. Carr
“[…] inevitabilmente condizionata dal modo di guardare [è] “impossibile scrivere «la» storia […] è [perciò] fondamentale che il campo d’indagine si possa estendere comprendendo anche quei capitoli che, seppur minori, si rivelano essenziali per poter raggiungere un quadro completo ed esaustivo della storia dell’architettura e della storia in generale.[2]
Kenneth Frampton
Abstract
Il poster rende conto del lavoro di riscoperta di una interessante quanto quasi del tutto sconosciuta figura del Novecento architettonico lombardo che ha operato silenziosamente lungo quasi tutto il secolo scorso. La ricerca, che a breve vedrà una sua formalizzazione editoriale, è volta al recupero storiografico – attraverso un’attenta ed approfondita analisi delle fonti, dei progetti e degli scritti – dell’opera dell’architetto e designer Renzo Zavanella. Mantovano di origine, opera principalmente a Milano e più in generale in Lombardia tra gli anni ’30 e gli anni ’70 del Novecento. Compagno di strada, prima, dei giovani razionalisti dell’officina milanese; […] protagonista, anche, per un’effimera stagione, del processo di rinnovamento dell’immagine del prodotto industriale con le sue realizzazioni nel campo dell’industria dei trasporti, Renzo Zavanella ha attraversato quasi in punta di piedi il racconto della storia dell’architettura italiana […] senza che tracce consistenti di questa sua costante presenza avessero modo di venir registrate dai sismografi a largo raggio della storiografia ufficiale (Irace, 1987). La ricerca, sviluppatasi per tre anni, ha visto studi sistematici e approfonditi sull’intero corpus di materiali presenti nell’archivio CSAC di Parma. Di origini umilissime, legato da una profonda amicizia con Lucio Fontana (con il quale collabora in diversi progetti e realizzazioni), Zavanella costruisce un percorso professionale che lo porta ad essere premiato- nel 1954 a San Paolo del Brasile – da una giuria d’eccezione, composta, tra gli altri, da Frank Lloyd Wright, Mies Van der Rohe, Walter Gropius e Le Corbusier. Il poster vuole render così conto, attraverso la proposizione inedita di alcune fotografie storiche d’archivio, di una di quelle “storie minori” dell’architettura italiana restituendo la straordinaria originalità dell’opera zavanelliana fino ad oggi rimasta confinata in una dimensione silente e quasi invisibile tra le pieghe della storiografia del Moderno. Alle fotografie e al pudico quanto fulgido bianco e nero d’epoca il compito di dispiegare in un breve quanto intenso racconto gli allestimenti, gli uffici, il design delle carrozze sullo sfondo della Milano del secondo conflitto bellico, già simbolo della rinascita del Paese e – di lì a qualche lustro – del boom economico e del miracolo italiano.
[1] E. H. Carr in, Sei lezioni storia, Ed. Einaudi, Torino,
[2] Kenneth Frampton in, Storia dell’Architettura Moderna, Zanichelli Editore, Bologna, 2000, p. VIII.
The poster want to show the rediscovery about the work as interesting as almost unknown figure of the Twentieth Century Lombard architecture which operated silently along almost the entire last century. The research, which will soon published, It is focused on historiographical recovery – through a deep analysis of sources, projects and writings – about the work of architect and designer named Renzo Zavanella. Mantovano source, he has worked mainly in Milano and in Lombardia between the 30s and the 70s of the Twentieth Century. Fellow traveler, first, with the young rationalists workshop in Milan; […] Protagonist, even for a fleeting season, for the construction the image of the industrial product renewal process with its achievements in the field of the transport industry, Renzo Zavanella spanned almost on tiptoe the telling of the Italian architecture history […] without substantial traces of this constant presence had a chance of being recorded by seismographs of official historiography (Irace, 1987). The research, developed for three years, has seen systematic and in-depth on the whole of the archive materials situated in CSAC (Parma). Of humble origins, linked by a deep friendship with Lucio Fontana (with whom he collaborated on several projects and achievements), Zavanella builds a professional career that led him to be awarded (San Paolo del Brasile, 1954), from an exceptional jury composed, among others, by Frank Lloyd Wright, Mies Van der Rohe, Walter Gropius and Le Corbusier. The poster wants manifest through the proposition of some unpublished archival historical photographs, one of those “small stories” of Italian architecture by returning the extraordinary originality zavanelliana so far remained confined in a silent dimension and almost invisible in the folds of the modern historiography. The photographs and prudish as the task of deploying shining vintage black and white in a brief but intense account the exhibition the offices, the design of the carriages in the background of Milan of the second world war, already a symbol of the rebirth of the country and them some shine of the economic boom of the Italian miracle.
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